Galardi
Terra di Lavoro 2022 Galardi - Cassa Legno 3 Bottiglie
- Prezzo di listino
- €247,95
- Prezzo di vendita
- €247,95
- Prezzo di listino
- €282,00
- Prezzo unitario
- €110,20 per l
 Punteggio caffetteriastazione.it: 98/100
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                          Descrizione 
                          
                        
                      
                      Descrizione
Terra di Lavoro 2022 Galardi - Cassa Legno 3 Bottiglie
Terra di Lavoro 2022 di Galardi si mostra nel calice di colore impenetrabile come ci aspettiamo ma sorprendentemente mostra sull’unghia un color rubino e poco violaceo tipico delle annate assolate. Al naso si percepisce immediatamente il caldo dell’annata accompagnato da una ciliegia distintiva. Dopo qualche minuto nel bicchiere emergono gli altri sentori che ci aspettiamo come il cuoio e il cioccolato. Lasciamo il vino roteare e strati e strati di note emergono. È certamente un Terra di Lavoro complesso. In bocca ci colpisce quanto sia giovane questa 2022. È la caratteristica delle annate calde. Si conferma la frutta rossa forse tendente ai frutti di bosco. Occorre un nuovo sorso per percepire la nota balsamica e il sentore metallico. La persistenza è lunghissima. Ci aspettiamo un potenziale grande da questo Terra di Lavoro 2022 che deve aspettare ancora un po’ di tempo per trovare il suo equilibrio. Non a caso è stato lasciato in affinamento in bottiglia per qualche mese ancora (assaggio di Febbraio 2025) e questo lo porterà ad essere bilanciato mantenendo una ampia complessità.
L'annata 2022
Terra di Lavoro 2022 di Galardi arriva da un'annata che, secondo Allegra Selvaggi, è una campagna multi-cromatica in cui la siccità ha certamente prevalso, ma un terreno come quello vulcanico non ha permesso di svilirne i colori e le perfezioni. Il 2021 si chiude con tramonti dai colori intensi e un inverno insolitamente mite e soleggiato. Le giornate limpide e asciutte fanno quasi dimenticare la pioggia, mentre le mimose fioriscono già a febbraio. L’erba ingiallisce per la siccità, ma il 26 febbraio arriva una nevicata improvvisa e abbondante che imbianca tutto. Un evento raro che segna l’unica vera parentesi invernale del 2022. La primavera 2022 è luminosa e asciutta, con giornate soleggiate e quasi nessuna pioggia. Le viti si risvegliano sane nonostante la carenza d’acqua e la fioritura anticipata non subisce danni. Le poche piogge di giugno ravvivano i colori, trasformando la tenuta in un quadro naturale. La stagione procede regolare, senza interruzioni dovute al maltempo. L'estate 2022 è torrida e senza piogge, ma le vigne, sostenute da un biostimolante naturale, reagiscono con equilibrio. Il terreno vulcanico conserva umidità e permette ai grappoli di maturare lentamente nonostante il caldo. I frutti risultano perfetti, ricchi e non disidratati. La vendemmia, inizialmente prevista per settembre, arriva solo il 5 ottobre con grappoli splendidi, tra i migliori mai visti da Galardi.
Le origini della Cantina
Origini di una storia di famiglia alimentata da passione, dedizione e autenticità. Iniziata nella metà dell'800 quando Pasquale Galdieri piantò le prime radici nei fertili terreni del Vulcano di Roccamonfina e proseguita per mano di Roberto Selvaggi e della sua famiglia attraverso la produzione di un vino simbolo di una ricerca costante della memoria storica del Regno Borbonico. Nasce così Galardi, nel 1991, un'azienda che ha sempre cercato di trasformare la sua eredità in eccellenza.
Oggi Allegra Selvaggi porta avanti la missione di suo padre. "Forse, lo viviamo come un dovere, quello di riportare la dignità a questa Terra che porta con sé una grande e magnifica storia. Questa Terra che sa ricompensarci, regalandoci ad ogni annata un vino indimenticabile, affidato alla memoria. Il Terra di Lavoro." Secondo la filosofia di Galardi, "ogni promessa è debito". La sua promessa originaria è onorare la dignità e l'orgoglio della nostra Terra trasmettendo l'unicità della sua memoria alle future generazioni. La promessa quotidiana è produrre un vino che superi le aspettative di chi cerca un'emozione autentica, che voglia andare oltre le convenzioni, le zone e i vitigni conosciuti.
Terra di Lavoro
Terra di Lavoro di Galardi è un vino che nasce da un'attenzione maniacale in vigna, dove dalla potatura alla vendemmia si cerca di preservare la qualità delle uve che arriveranno in cantina. Per raggiungere questo obiettivo la selezione dei grappoli è una fase fondamentale: viene infatti scelto solo 1 grappolo per vite, 4-6 grappoli per pianta. Il Terra di Lavoro è vinificato a contatto con le bucce per circa 20 giorni con affondamento del cappello due volte al giorno. Terminata la fermentazione alcolica si sviluppa la malolattica in acciaio, che di anno in anno può variare nei suoi tempi. L'affinamento finale dura circa dodici mesi e avviene in barriques di rovere francese, per un 40% nuove e il restante di secondo e terzo passaggio. Al momento dell'imbottigliamento, le bottiglie vengono disposte verticalmente per permettere al vino di stabilizzarsi.
La cantina diventa una sorta di caserma con le bordolesi sull'attenti, pronte per essere riposte. Non è ancora tempo dell'assaggio, il Terra di Lavoro deve affinarsi ulteriormente e viene lasciato in bottiglia per altri diciotto mesi.
Note degustative
Terra di Lavoro è un vino impenetrabile. È di un rosso rubino che cambia leggermente a seconda dell'annata. Quelle più calde mostrano note di granato, mentre quelle piovose tonalità di violetto. È percepibile all’olfatto e al gusto la differenza del clima vissuto dal Terra di Lavoro. Spiccano note di frutta nera per le annate assolate in attesa che il vino si apra nel bicchiere per sprigionare gli strati vulcanici come le note balsamiche. Prevalgono invece già gli aromi del vulcano nelle annate fredde e piovose. Grafite, sentori metallici e cuoio sono immediati. Arrivano anche note di eucalipto e liquirizia.
Morbidezza, eleganza ed equilibrio caratterizzano il Terra di Lavoro che ha vissuto precipitazioni e basse temperature. Lunga persistenza e tannini presenti denotano invece il calore dell’annata. Nonostante le influenze climatiche il primo sorso del Terra di Lavoro è identitario. I suoi tannini sono morbidi e lasciano un senso di freschezza seppure sempre un grande avvolgimento gustativo.
Il Terra di Lavoro ha lunghi anni davanti a sé e all’assaggio dopo diverso tempo si sprigionano tutte le note del territorio, come se quella bottiglia fosse stata custode della memoria di quei luoghi dove le vendemmie sono avvenute, circondate dall’odore del sottobosco, di castagne, di olive cadute a terra e di natura nella sua massima espressione.
| Colore | Impenetrabile, ma sorprendentemente mostra sull’unghia un color rubino e poco violaceo tipico delle annate assolate. | 
| Profumo | Si percepisce immediatamente il caldo dell’annata accompagnato da una ciliegia distintiva. Dopo qualche minuto nel bicchiere emergono gli altri sentori che ci aspettiamo come il cuoio e il cioccolato. Lasciamo il vino roteare e strati e strati di note emergono. È certamente un Terra di Lavoro complesso. | 
| Gusto | Ci colpisce quanto sia giovane questa 2022. È la caratteristica delle annate calde. Si conferma la frutta rossa forse tendente ai frutti di bosco. Occorre un nuovo sorso per percepire la nota balsamica e il sentore metallico. La persistenza è lunghissima. Ci aspettiamo un potenziale grande da questo Terra di Lavoro 2022 che deve aspettare ancora un po’ di tempo per trovare il suo equilibrio. | 
| Cantina | Galardi | 
| Annata | 2022 | 
| Regione | Campania | 
| Vitigni | Aglianico e Piedirosso | 
| Formato | 75 cl - 3 Bottiglie in Cassa Legno | 
| Gradazione | 13,5% | 
| Temp. servizio | 18° C | 
| Bicchiere | Ballon | 
| Abbinamenti | Primi di terra, carne arrosto e grigliata, selvaggina, formaggi stagionati. | 
 
 
 
 
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